Massimo Giletti | È scontro interno a La7, parole di fuoco: “È censura!”

Aria rovente negli studi di La7: Massimo Giletti irremovibile contro Enrico Mentana, la guerra ideologica è in atto.

Massimo Giletti
Massimo Giletti (fonte instagram)

In quest’epoca odierna l’operato dei giornalisti è quanto mai fondamentale, data la loro rilevanza nella diffusione di informazioni in tempo reale. Lo sa bene Massimo Giletti, storico giornalista e conduttore di “Non è l’Arena“, l’azzeccato talk della domenica dell’emittente La7. Il conduttore e autore si è nelle ultime ore esposto in difesa della libertà di espressione negli spazi televisivi da lui gestiti, in controtendenza con quanto ultimamente sostenuto dal collega Enrico Mentana.

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Figli della stessa rete, i due giornalisti hanno opinioni diametralmente opposte. Mentana ha infatti dichiarato che nel suo TG non avrebbe più concesso diritto di parola a chi sostiene tesi contrarie alla prassi di vaccinazione contro il Covid-19. Di parere nettamente diverso, Giletti ha rilasciato delle dichiarazioni che rischiano di compromettere la linea editoriale di La7.

La replica di Massimo Giletti a Mentana lascia tutti senza parole: “Criminalizzare è sempre un errore”

Enrico Mentana
Enrico Mentana (fonte instagram)

Massimo Giletti risponde così alle affermazioni del collega Mentana: “Il mio programma è una agorà che deve creare dibattito, aperta anche a chi non la pensa come me. Non credo che Mentana sia un fascista eppure, quando CasaPound lo ha invitato, lui ci è andato. Io, invece, no, sebbene da inviato avrei potuto farlo”. Giletti ha riportato alla luce un episodio del 2017, in cui Mentana partecipò ad un contraddittorio pubblico con Simone Di Stefano, leader del partito di estrema destra.

E continua: “Io contrasto questo metodo. Sono un anarchico di questo mestiere e porto nel mio programma ogni forma di contraddizione. Non censuro, faccio domande scomode per smascherare le fake. Ognuno a casa si farà la propria idea. Posso non essere d’accordo con Luc Montagnier, Carlo Freccero e Massimo Cacciari, ma hanno il diritto alla parola e non solo perché sono intellettuali. Sono contrario a portare in tv solo il pensiero mainstream. Bisogna, è importante che una trasmissione dia spazio anche a chi la pensa diversamente da me, come 8 milioni di persone no-vax e no-green pass. Criminalizzare è sempre un errore”.

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I vertici di La7 non si sono ancora espressi in merito, attendiamo a stretto giro la risoluzione di questo conflitto ideologico tra i due storici volti dell’informazione.

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