“A calci nel sedere”: Mariagiovanna Maglie non riesce a trattenersi: stavolta lo sfogo è senza pietà

La saggista Mariagiovanna Maglie attacca duramente il quotidiano “La Repubblica”: sdegno totale per quel titolo provocatorio.

Mariagiovanna Maglie
Mariagiovanna Maglie (fonte instagram)

La saggista e opinionista Mariagiovanna Maglie è spesso ospite in talk-show e programmi di approfondimento inseriti nel palinsesto Mediaset e La7, e non nasconde le sue posizioni, spesso in contrasto con le linee guida governative. Ha infatti rilasciato dichiarazioni in merito come: “Tutti i partiti di governo hanno ceduto alla certificazione verde obbligatoria. Il Green pass obbligatorio non è uno strumento costituzionale e neanche legittimo fino in fondo.”.

Anche la sua opinione riguardo ai cosiddetti “no-vax“, pesantemente attaccati da media e della sfera politica vigente, è palese. Ha infatti sostenuto: “Queste minoranze infime di cui vi ostinate a parlare tanto infime non sono. Non sono persone che credono la terra sia piatta o che si sono riempite di vitamina D. Sono persone che vorrebbero decidere di cosa li vuoi inoculare e vorrebbero sapere perché, dopo quasi un anno, non si parla di quel gigantesco elefante nella cristalleria che sono gli effetti sanitari avversi“.

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Questa volta Mariagiovanna Maglie si scaglia contro il quotidiano “La Repubblica“, che titola in data 8 gennaio 2021: “L’identikit del no-vax: licenza di scuola media, disoccupato e con disagio abitativo“.

Tweet al vetriolo per Mariagiovanna Maglie: “La Repubblica” sembra aver passato il segno

Mariagiovanna Maglie
Mariagiovanna Maglie (fonte instagram)
L’articolo di “La Repubblica” indigna profondamente Mariagiovanna Maglie, che esprime il proprio perentorio dissenso in un tweet molto eloquente: “Non sai se farti una risata o prenderli a calci nel sedere“. L’articolo in esame, firmato da Michele Bocci, recita testualmente: ” I “maestri” del pensiero No Vax, medici, ex medici, professori, sedicenti scienziati e magari pure filosofi convincono soprattutto persone con un livello di istruzione più basso e in generale in posizione di svantaggio socio economico.”.

Tali generalizzazioni fanno chiaramente imbufalire la Maglie, e indispettiscono una consistente fetta di popolazione. Sul web è esploso il “Repubblica-gate“, e molti utenti si sono risentiti animatamente. Ecco un esempio: “Ho una laurea in giurisprudenza, l’abilitazione all’esercizio della professione forense, due master di II livello e un numero elevato di corsi di formazione di alto livello. Sono un quadro e nessun disagio abitativo o psicologico… Nonostante ciò solo una parola è adeguata: FAN*ULO!“.

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Ci saranno ripercussioni per il quotidiano dalle simpatie filo-governative?

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