Perché non avresti dovuto vedere Grey’s Anatomy o non dovresti vederla più: ha fatto arrabbiare tutti

Grey’s Anatomy è una serie tv ancora in pista dopo tanti anni dall’esordio. Ma come è riuscita a far arrabbiare tutti? Ecco i particolari della vicenda.

Grey’s Anatomy va in onda dal lontano 2005 quando gli schermi vennero inondati dai tirocinanti del Grace Hospital di Seattle. Ma perché non avremmo dovuto vederlo? Ecco la risposta.

Grey's Anatomy. come mai lo odierete
Grey’s Anatomy; cosa succede se lo guardate-Foto: Instagram @greysabc- (specialmag.it)

Grey’s Anatomy è un medical drama che al suo attivo ha già 19 appassionanti stagioni. Ha avuto il merito di donare nuovi fasti al canale ABC. Inoltre ha dato vita anche allo spin-off Private Practice. Tutto è iniziato con l’arrivo della protagonista, la specializzanda Meredith Grey e dei suoi freschi colleghi nel celebre ospedale televisivo.

Di episodio in episodio gli spettatori sono stati catturati nel vortice delle vicende personali di Meredith e dei suoi amici, con un bel mix di romance e casi medici. Nell’ultima stagione però la protagonista ha deciso di levare le ancore e dirigersi altrove. Ma perché non dovremmo più seguire questo show?

Grey’s Anatomy: il colpo inferto è grave

Tra le tante serie a sfondo medico, ambientate in un ospedale, questa ha raggiunto grandi traguardi creandosi uno zoccolo duro di fan sfegatati.

Grey's Anatomy: perché fa infuriare
Grey’s Anatomy e la reazione inaspettata-Foto: Instagram @greysabc- (specialmag.it)

Grey’s Anatomy ha abituato i suoi spettatori a salvataggi in extremis, brillanti diagnosi, medici appassionati e bellissimi. Tutto questo però cozza un po’ con la realtà. Secondo una ricerca pubblicata su Trauma Surgery & Acute Care Open ci sono, nemmeno a dirlo, diversi elementi irrealistici nello show.

I ricercatori hanno comparato 290 pazienti del Seattle Grace Hospital comparsi in 269 episodi della serie tv con 4812 pazienti veri i cui dati sono stati immagazzinati nella banca dati di Usa Trauma 2012. Per esempio l’indice di mortalità dell’opera di Shonda Rhimes è 3 volte più alto di quello della realtà.

Nel 71% dei casi del piccolo schermo i poveri pazienti sono passati dal pronto soccorso alla sala operatoria. Nel mondo reale succede solo nel 25% delle volte. Le diagnosi, spesso molto difficili, sono corrette al primo colpo, le operazioni sono inverosimili e il recupero dei pazienti è velocissimo. Con i loro risultati gli esperti suggeriscono che il pubblico, incapace di prendere con le pinze questi a dir poco miracolosi risultati, potrebbe restare alquanto deluso.

Trovandosi a confronto con la sanità le diagnosi non sono così immediate, né tanto facili e la ripresa specialmente da operazioni importanti può essere lunga e non esente da complicazioni. Insomma bisognerebbe prendere bene le distanze da quanto accade su piccolo schermo e ciò che avviene fuori.

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