Frutta contaminata da pesticidi | Legambiente lancia l’allarme: ecco quale evitare

Legambiente ha lanciato una preoccupante allerta: in Italia molti tipi di frutta risultano contaminati da pesticidi.

Un’alimentazione corretta e bilanciata prevede anche l’inserimento nella dieta di frequenti porzioni di frutta e verdura.

frutta contaminata da pesticidi specialmag.it
frutta contaminata da pesticidi (fonte pexels)

I vegetali, in effetti, sono in grado di apportare numerosi nutrienti all’organismo, come acqua, fibre, sali minerali e vitamine.

Legambiente e Alce Nero hanno recentemente pubblicato un dossier, però, che evidenzierebbe quantità allarmanti di fitosanitari, specialmente nella frutta. Oltre il 70% dei campioni esaminati, infatti, conterrebbe uno o più residui di pesticidi. Quali sono dunque i frutti considerati più a rischio?

Pesticidi nella frutta: ecco quale evitare

Uno studio stilato nel 2021 ha individuato le 3 tipologie di frutta maggiormente alterate dai pericolosi fitofarmaci.

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frutta contaminata da pesticidi (fonte pexels)

Nella fattispecie, il report ha analizzato le pere, rilevando un tasso di contaminazione del 91,67%. Segue a ruota l’uva, con l’88,37%, e infine le pesche, con un tasso dell’80,65%. Per quanto riguarda l’uva, inoltre, la contaminazione non si ferma al semplice grappolo. Il dossier evidenzia infatti che: “Analizzando i risultati ottenuti nella categoria vino, appare evidente come, anche in questo caso, il multi-residuo sia più frequente (42,70%)“.

Angelo Gentili di Legambiente sostiene: “Con l’approvazione della legge sul bio indubbiamente è stato fatto un importante passo in avanti. Adesso, serve passare dalla teoria alla pratica, affinché quel traguardo non risulti solo una bandierina, ma un patrimonio per l’intero settore. Servono, quindi, meccanismi incentivanti attraverso cui dare gambe e fiato alla transizione, a partire dalla messa a disposizione di risorse. Serve, inoltre, che vengano applicate in maniera stringente le norme, stando alla larga da eventuali ipotesi di deroghe all’utilizzo di specifici fitofarmaci, come purtroppo sta avvenendo con il Glifosato.“.

Il responsabile di Legambiente ha inoltre aggiunto: “È, inoltre, di fondamentale importanza approvare il regolamento per l’utilizzo dei fitofarmaci (SUR) presentato lo scorso 22 giugno dalla Commissione Europea e che prevede obiettivi di riduzione dell’uso dei pesticidi legalmente vincolanti per gli Stati membri, a oggi a rischio a causa di continue richieste di rinvii da parte di alcuni Paesi tra cui l’Italia. Occorre infine aumentare significativamente le aree coltivate a biologico che rappresentano un metodo efficace di ridurre gli input negativi in agricoltura“.

Come tutelare la propria salute a tavola

I consumatori, però, devono poter compiere scelte consapevoli nell’immediato. Per tale ragione vi suggeriamo di acquistare frutta e verdura a chilometro 0, preferendo senza dubbio quella di origine e filiera biologica. La tutela della salute, infatti, inizia dalle scelte del singolo.

Ai grandi supermercati, quindi, cerchiamo di preferire i rivenditori biologici della zona, almeno fino a quando la normativa non garantirà soglie di sicurezza al consumo ben più elevate!

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