Dissenteria | Occhio a questo sintomo, potrebbe segnalare una una patologia virale

La dissenteria potrebbe essere il sintomo rivelatore di una pericolosa patologia virale: l’influenza del cammello approda anche in Italia?

Tendenzialmente tendiamo ad associare la dissenteria a improvvisi sbalzi di temperatura, o piuttosto all’ingestione di cibi potenzialmente scaduti o poco digeribili.

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dissenteria (fonte pexels)

Nelle ultime settimane, però, complice anche lo svolgimento dei Mondiali del Qatar, si aprono nuovi scenari. La famigerata influenza del cammello è una patologia riconosciuta e studiata da oltre 10 anni, e il ritorno in Patria dei tifosi italiani potrebbe innescare una nuova epidemia di matrice medio-orientale.

Ecco cosa sapere sull’influenza del cammello e come riconoscere i sintomi più comuni.

Influenza del cammello: dissenteria e altri sintomi rivelatori

Emersa agli onori delle cronache nel 2012, l’influenza del cammello torna sotto i riflettori proprio a causa dei Mondiali di calcio nel Qatar.

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influenza del cammello (fonte pexels)

Molti tifosi, in effetti, stanno per tornare nelle rispettive Nazioni dopo la trasferta, e potrebbero dunque diffondere il contagio. Ma conosciamo più da vicino questa patologia. L’influenza del cammello appartiene alla famiglia dei coronavirus, e viene definita nello specifico come “sindrome respiratoria medio-orientale“.

Si tratta di una patologia infettiva zoonotica, trasmessa dai dromedari ai propri simili, e può anche infettare l’essere umano. L’origine del virus non è stata ancora chiarita, ma il genoma virale è riconducibile ai pipistrelli, e sarebbe stato in seguito trasmesso anche ai dromedari. Il virus difficilmente si trasmette da persona a persona: è molto più comune l’infezione da animale ad essere umano.

Ciò nonostante, questa patologia infettiva può comunque circolare tra esseri umani, e la dissenteria è uno dei suoi sintomi rivelatori. Nella maggior parte dei casi, alla diarrea si aggiungono anche difficoltà respiratorie, febbre, tosse e polmonite. Il portale “Greenme” però rassicura: “Secondo gli esperti, l’influenza del cammello dal 2021 al novembre 2022 ha causato 2.600 contagi, con un tasso di letalità alto del 34-36%, ma si trasmette dal dromedario all’uomo e il 90% dei casi registrati quest’anno sono di questo tipo e non di trasmissione uomo-uomo. Ciò vuol dire che il rischio di contagio da chi torna in Italia dal Mondiale in Qatar è davvero poco probabile“.

In caso di dubbio, consigliamo di contattare il medico di famiglia per una diagnosi accurata.

 

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