Allattamento artificiale | Occhio a questo dettaglio: è un possibile rischio per il neonato

L’allattamento artificiale è una pratica assai diffusa tra le neo-mamme. Attenzione però a questo dettaglio: potrebbe compromettere la salute del bimbo.

Sono svariate le ragioni che conducono le giovani mamme ad optare per il comodo allattamento artificiale.

Allattamento artificiale specialmag.it
Allattamento artificiale (fonte pexels)

Nonostante i costi del latte in polvere, infatti, tale pratica permette di nutrire il proprio bimbo anche in assenza di una montata di latte materno adeguata. Miliardi di genitori adottano quindi questo escamotage, ignorando però un aspetto finora trascurato.

L’allattamento artificiale, infatti, può provocare dei contraccolpi sul benessere e la crescita del piccolo: scopriamo perché.

Allattamento artificiale e la problematica delle microplastiche

In commercio esistono numerose tipologie di biberon per i neonati. Quelli in plastica, però, sono senz’altro i più diffusi.

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Allattamento artificiale (fonte pexels)

Pratici, colorati e facilmente trasportabili, rappresentano un salva-vita per le coppie con figli in età da svezzamento. Consentono inoltre rapidi lavaggi in lavastoviglie e, a differenza di quelli in vetro, non rischiano di rompersi in una moltitudine di schegge taglienti e pericolose per il bimbo.

Secondo un recente studio dei ricercatori del Trinity College di Dublino, però, i biberon in plastica innescano spesso un processo di contaminazione. Complici le alte temperature di sterilizzazione e del riscaldamento del latte, infatti, potrebbero arrivare a contenere un numero preoccupante di microplastiche.

Il team di ricerca ha stimato che, durante il primo anno di allattamento artificiale, i bimbi potrebbero ingerire circa 1,6 milioni di microparticelle di plastica al giorno, e il loro effetto a lungo andare nell’organismo risulta ancora sconosciuto. I biberon in plastica sono composti nell’82% dei casi in polipropilene, materia in grado di deteriorarsi gradualmente se sottoposta ad alte temperature.

Anche la prestigiosa rivista “The Guardian” ha puntato un faro di allarme sulla potenziale pericolosità dei biberon in plastica: “Le microplastiche nell’ambiente erano già note per contaminare il cibo e le bevande umane, ma lo studio mostra che la preparazione del cibo in contenitori di plastica può portare a un’esposizione migliaia di volte superiore“.

Le conclusioni della ricerca

John Boland del Trinity College chiosa: “L’ultima cosa che vogliamo è allarmare indebitamente i genitori, in particolare quando non abbiamo informazioni sufficienti sulle potenziali conseguenze. Tuttavia, chiediamo ai responsabili delle politiche di rivalutare le attuali linee guida per la preparazione del latte artificiale quando si utilizzano biberon di plastica per neonati“.

Una valida alternativa per i neo-genitori potrebbe essere la sostituzione dei biberon in plastica con modelli in vetro. Sicuramente questi ultimi risulteranno più fragili e meno facilmente trasportabili, ma sicuramente più sicuri dal punto di vista delle potenziali contaminazioni.

 

 

 

 

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