Giovanni Floris massacrato per il gesto in diretta La7: “Il punto più basso della tv”

Giovanni Floris, conduttore di Di Martedì su La7, è stato massacrato per la scelta compiuta. Momenti di delirio, il pubblico non perdona

Giovanni Floris
Floris massacrato per il gesto in diretta (Youtube)

Giovanni Floris, conduttore di Di Martedì su La7, è al centro di una bufera di critiche sui social e non solo per una scelta compiuta in diretta. Da un lato, il lavoro del conduttore è sicuramente difficile in quanto deve destreggiarsi tra le opinioni di tutti gli ospiti, aiutando ognuno a dire la propria opinione senza farne prevalere nessuna. Dall’altro, però, è sicuramente importante rimanere lucidi e operare scelte coerenti. Lucidità che, forse, è mancata a Floris durante un momento che ha scatenato il panico e i commenti del pubblico.

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Giovanni Floris, la sua azione non è passata inosservata: il pubblico non perdona

Pier Paolo Sileri e Andrea Zhok
Sileri si scaglia contro il filosofo Zhok (Youtube)

I due personaggi che hanno scatenato il caos in studio sono Pier Paolo Sileri, accademico e politico, e Zhok, filosofo. I due si sono scontrati sul tema del vaccino anti-covid per i bambini. Il filosofo, infatti, ritiene che il vaccino sia da somministrare con selettività e che le cure siano da effettuare in modo adeguato. Sileri, dl canto suo, ha alzato i toni chiedendo a Zhok se conoscesse i numeri dei bambini ricoverati in terapia intensiva a Napoli. Sileri ha incalzato Zhok con parole forti: “Lei non sa nulla!”.

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Per cercare di contenere l’acceso diverbio, Giovanni Floris ha scelto la strada più breve: ha chiesto alla regia di abbassare al minimo i microfoni dei due ospiti, sostenendo che “Il modo per togliersi i dubbi non è insultarsi ma chiarirsi”. Il popolo dei social ha criticato fortemente questa scelta: gli spettatori del programma, infatti, hanno visto in questa azione un modo scorretto di trattare il tema dei vaccini contro il covid-19 e, soprattutto, di gestirne i pareri a riguardo.

Abbassare il microfono di due ospiti, infatti, equivale secondo il pubblico a casa a zittire, tacere: significa non lasciare esprimere la propria opinione. E un’azione del genere non viene perdonata, soprattutto in un periodo storico e culturale in cui si favorisce e appoggia costantemente il confronto attivo, in quanto permette di acquisire nuove conoscenze e e chiarire posizioni specifiche e personali.

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