Se hai acquistato una friggitrice ad aria e non puoi più farne a meno, in realtà devi sapere che non è affatto nuova come idea: ecco perché
C’è chi la ama e c’è chi la odia. Chi ne ha acquistata una ed ha iniziato ad usarla per le proprie ricette ne ha subito scoperto l’estrema comodità, poiché permette di cucinare in poco tempo e in modo più salutare rispetto ad altre tecniche. Altri, invece, non la amano per niente: un po’ per via del nome, che sa tanto di truffa e un po’ per la novità, i più tradizionalisti si rifiutano addirittura di acquistarla.
In realtà, però, se anche voi siete dell’idea che questo sia un elettrodomestico di ultimissima generazione e che abbia cambiato per sempre la storia della cucina, vi state sbagliando di grosso. Oggi, infatti, vi sveliamo qual è il meccanismo alla base della friggitrice ad aria e perché di fatto non è un’invenzione così rivoluzionaria.
Se anche voi al solo leggere le parole “friggitrice ad aria” vi siete immaginati di poter mangiare quante patatine fritte desiderate poiché finalmente prive di grassi e di olio, avete del tutto sbagliato strada. Friggere, infatti, significa immergere un alimento in un grasso fluido e molto caldo, in grado di cuocere velocemente il cibo e di renderlo croccante all’esterno e succoso all’interno. Senza grasso, quindi, non si può friggere: già da qui si comprende che la friggitrice ad aria non fa ciò che promette.
In realtà, però, mentiremmo se dicessimo che non funziona. A parlarne è stato anche il chimico e divulgatore Dario Bressanini, il quale ha spiegato come la friggitrice ad aria altro non sia che un piccolo forno ventilato.
A differenza di questo, però, ha delle dimensioni notevolmente ridotte e queste la rendono perfetta per quando si deve cucinare per poche persone, ad esempio: quattro cosce di pollo, in friggitrice ad aria, ci impiegano la metà del tempo rispetto alla tradizionale cottura in forno e consentono quindi di risparmiare anche soldi in bolletta.
Allo stesso modo, quindi, è perfetta per preparare alimenti di piccole dimensioni come brioches dolci o salate, muffin, contorni come patatine fritte o antipasti come olive ascolane. Per quanto quindi non sia questa invenzione rivoluzionaria, poiché non fa altro che replicare le funzioni del forno ventilato, è in realtà molto comoda: provare per credere.
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