Conviene più sposarsi o convivere? Tutto i pro e i contro di matrimonio e convivenza

Se state già convivendo ma state pensando di sposarvi, ecco cosa dovete sapere in merito e quali sono i pro e contro delle due situazioni

Oggi come oggi, a differenza di trenta o quarant’anni fa, molte coppie prima di sposarsi vanno a convivere, quindi a vivere insieme sotto lo stesso tetto. Questo periodo consente di conoscersi a fondo nella vita di tutti i giorni e permette quindi di capire, prima di avere un anello al dito, se l’altra persona è davvero fatta per noi o se, invece, ci sono aspetti della relazione che vanno aggiustati.

Conviene più sposarsi o convivere? Tutto i pro e i contro
Conviene più sposarsi o convivere? Tutto i pro e i contro – specialmag.it

In realtà, però, oggi come oggi non tutte le coppie che convivono decidono poi di sposarsi: c’è chi, infatti, sceglie di rimanere per sempre compagno e compagna, ufficializzando l’unione in comune ma di fatto non andando mai ad indossare la fede e quindi a diventare marito e moglie. Oggi vediamo i pro e contro del matrimonio e della convivenza: conoscerli tutti è uno strumento in più per scegliere correttamente.

Matrimonio o convivenza? Ecco tutti i pro e i contro

Per quanto riguarda il matrimonio, questo a livello legale implica alcuni doveri, tra cui quello di convivenza, fedeltà, reciproca assistenza e contribuzione ai bisogni famigliari in relazione alle proprie capacità. La convivenza, invece, non impone né il vivere sotto allo stesso tetto, né la fedeltà: rimangono quindi solamente la reciproca assistenza e la contribuzione alle necessità famigliari.

Le differenze tra matrimonio e convivenza
Le differenze tra matrimonio e convivenza: eccole tutte quante, così scegli (specialmag.it)

 

Per quanto riguarda i figli, invece, la sostanziale differenza è che un bambino nato da una coppia sposata non dev’essere riconosciuto dal padre, poiché il riconoscimento avviene per legge, in automatico. In una coppia convivente, invece, il padre deve riconoscere il bambino.

A livello economico, se una coppia sposata decide di entrare nel regime della comunione dei beni, allora tutto ciò che viene acquistato dal giorno del matrimonio in poi diventa di entrambi, in pari misura. Questo invece non accade quando si è in convivenza, né nelle coppie che hanno scelto il regime di separazione dei beni.

Se poi ci si lascia, quando si è nel matrimonio il coniuge economicamente più forte ha l’obbligo di mantenere l’altro, mentre quando si è semplicemente conviventi non c’è alcuna imposizione di questo tipo.

Per quanto riguarda l’eredità, i coniugi sono uno erede dell’altro e lo sono legittimamente. Di fatto, hanno sempre e comunque diritto a una quota minima del patrimonio del coniuge e hanno il diritto di abitazione nella casa di famiglia. Quando si convive, invece, non si ha diritto all’eredità del partner e, senza testamento, al convivente non spetta alcun bene del patrimonio dell’altro.

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