Perché rinunciare per la dieta ad una golosissima carbonara? Ecco tutti i trucchi per renderla light nonostante il gusto da capogiro.
La carbonara è la sintesi perfetta dell’eccellenza italiana in cucina: questa ricetta laziale combina infatti proteine, grassi e carboidrati in un mix appetitoso.
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La ricetta originale prevede pasta, molto spesso spaghetti o rigatoni, saltati in una ghiotta miscela di pecorino romano, uova, guanciale, sale e pepe. Per la maggioranza degli italiani l’appuntamento settimanale con la carbonara è una coccola irrinunciabile, e ne hanno ben donde!
Questo piatto è una delle bandiere culinarie del Belpaese, e diventa difficile rinunciarvi, anche se sottoposti ad un regime ipocalorico. Vi illustriamo allora tutti i consigli per prepararla e consumarla a cuor leggero, senza rinunce e sensi di colpa. Nel prossimo paragrafo, troverete infatti il vademecum per una carbonara light, e fedele alla tradizione!
Carbonara light: tutte le dritte per prepararla
Talvolta sono sufficienti piccole accortezze per ridurre notevolmente l’impatto calorico anche dei manicaretti più allettanti.
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Un piatto di spaghetti alla carbonara apporta circa 650 calorie, ma la biologa nutrizionista Valentina Schirò ha rivelato al portale “La Cucina Italiana” alcuni accorgimenti assai preziosi. “Essere a dieta non significa dover rinunciare a tavola al piacere delle cose buone, come gli spaghetti alla carbonara, ma riuscire a migliorarne l’impatto sulla linea e sulla salute”, ha esordito l’esperta. “Questo però non significa che gli spaghetti alla carbonara possono essere consumati tutti i giorni, ma in generale anche una volta a settimana, a patto di seguire alcune indicazioni.“.
Ed ecco svelato l’arcano: “Il primo accorgimento è di evitare nello stesso pasto altri zuccheri, già presenti nella pasta. Quindi no a riso, patate, pane, dolci e frutta. Occorre poi evitare il consumo di altre proteine (pesce, legumi, carne e derivati) che sono contenute nella maggior parte degli ingredienti di questo piatto, specialmente nel tuorlo delle uova, nel guanciale e nel formaggio (pecorino o parmigiano). Quindi sì agli spaghetti alla carbonara preparati secondo la tradizione, ma come primo e secondo piatto. Poi occorre non superare i 60 grammi a porzione e aggiungere al pasto delle verdure, ricche di acqua e minerali che facilitano i processi digestivi“.
Anche la cottura, così come la rosolatura, rivestono un ruolo essenziale nell’impatto calorico del piatto: “L’ideale è cuocere gli spaghetti al dente per ridurne il livello della glicemia, e scegliere l’olio extravergine di oliva anziché lo strutto, che contiene colesterolo e altri grassi, potenzialmente dannosi“.