RAI, scoppia il caso in rete: la richiesta surreale getta discredito sull’ex responsabile del TG2.
A poche settimane dalle recenti elezioni politiche, scoppia già il primo scandalo in RAI. L’avvento del Governo Meloni provocherà un prevedibile e drastico rimpasto nelle fila di Viale Mazzini, a partire dalla nomina assegnata al giornalista Gennaro Sangiuliano.
Già direttore del TG2 e, in precedenza, vicedirettore di “Libero” e del TG1, il professionista è stato insignito del titolo di Ministro della Cultura.
La sua carica, effettiva a partire dal 22 ottobre scorso, non lo mette al riparo da colossali gaffes. In una recente intervista a Radio Capital, Gennaro Sangiuliano ha compiuto uno scivolone in piena regola, suscitando la replica piccata del comico Luca Bizzarri.
In neo Ministro della Cultura aveva invocato a Radio Capital una maggiore differenziazione dei contenuti in RAI, argomentando: “Voglio favorire un pensiero plurale, aggiungere e non sostituire a una narrazione di sinistra una narrazione di destra“.
Riporta ancora “Il Tempo”: “In questi anni il racconto è stato orientato nella medesima direzione dal punto di vista culturale, bisogna superare la dittatura del politicamente corretto. Si può fare un film per narrare un evento ma si può farlo anche per narrare Y. La Rai ha fatto una fiction sul ‘Sindaco dei migranti’ Mimmo Lucano ma non su Oriana Fallaci, Indro Montanelli o Luigi Pirandello. Questo la dice lunga…“.
Il volto di “Camera Cafè” Luca Bizzarri ha agguantato al volo l’assist di Gennaro Sangiuliano per piazzare uno strike memorabile. Il comico, infatti, ha fatto sommessamente notare al politico che nel catalogo RAI compare già una fiction dedicata alla scrittrice Oriana Fallaci. E lo bacchetta impietosamente: “Gennaro Sangiuliano dice che la RAI deve fare una fiction su Oriana Fallaci, senza sapere (anche) che la RAI ha già fatto una fiction su Oriana Fallaci. La cultura in buone mani“.
Luca Bizzarri fa riferimento alla mini-serie targata RAI dal nome “L’Oriana”, trasmessa nel 2015, ed interpretata da Vittoria Puccini, per la regia di Marco Turco. La fiction ha subìto persino un riadattamento cinematografico, ed è stata proiettata nelle sale selezionate il 3 e il 4 gennaio 2015.
Arriverà la rettifica tempestiva del nuovo Ministro della Cultura?
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