“Questa si chiama censura!”: Marco Travaglio sbrocca pubblicamente, sta finendo malissimo

Il giornalista Marco Travaglio si espone pubblicamente: dopo le polemiche per i suoi interventi in diretta, mette un punto alla situazione.

Marco Travaglio
Marco Travaglio (fonte youtube)

Il giornalista Marco Travaglio è da giorni al centro di un’accanita polemica: si è molto discusso ultimamente circa la possibilità che enti come il COPASIR possano decidere il tenore delle ospitate nei talk-show. Nel Paese la parola “censura” è sempre più ricorrente, e fa riferimento all’epurazione di ospiti scomodi al Governo all’interno dei salotti televisivi.

Marco Travaglio, che ha più volte espresso pareri contrapposti ai diktat della Autorità, si è lanciato in una lunga filippica tramite il giornale da lui diretto, “Il Fatto Quotidiano”. Il messaggio del giornalista è chiarissimo, e non risparmia aspre critiche alla gestione mediatica e politica del conflitto in corso. Ecco quanto ha dichiarato.

Marco Travaglio scaglia frecce e tutto l’arco: “Gli italiani non li seguono!”

Marco Travaglio ospite di Lilli Gruber
Marco Travaglio ospite di Lilli Gruber (fonte youtube)

Il Direttore de “Il Fatto Quotidiano” si espone circa la situazione odierna in Italia, e compie un vero e proprio atto di denuncia alle Istituzioni: chi ha orecchie per intendere. “Non avendo nulla da dire, i liberali alle vongole passano il tempo a tappare la bocca agli altri. Ogni giorno compulsano i sondaggi sulla loro ultima passione – le armi da guerra – e scoprono che gli italiani non li seguono. Ohibò: forse non li ascoltano? O li ascoltano proprio per esser sicuri di avere ragione a pensarla diversamente?“. Così esordisce il giornalista, rincarando poi la dose: “Non resta che zittire chi non la pensa come loro, così tutti gli italiani la penseranno come loro. Problema: questa si chiama censura. Soluzione: inventare strane formule esoteriche per giustificarla sotto mentite spoglie.“.

Travaglio poi prosegue: “Noi, ingenui, pensavamo che il pacifista fosse chi si batte contro le armi (senza le quali non si fanno le guerre). Errore: Gramellini informa sul Corriere che quello è il “pacifista a senso unico”. Da non confondere col pacifista a doppio senso: contro le armi, ma anche pro (dipende da chi le vende, le manda e le riceve). Analogamente, chi non mangia carne non è vegetariano e basta: è vegetariano a senso unico, per distinguerlo dal vegetariano a doppio senso che non mangia carne, ma solo nei giorni pari.“.

Il Direttore de “Il Fatto Quotidiano” conclude infine, in riferimento alla presenza di nazisti ed estremisti all’interno dell’esercito ucraino: “Calma, ragazzi, dipende: giusto combattere i nazisti di 80 anni fa, tanto sono tutti morti; ma quelli di Azov sono vivi e lottano insieme a noi con le nostre armi, quindi sono i nuovi partigiani. A senso unico.”. La sua appassionata denuncia otterrà un riscontro da parte delle Autorità?

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