Incredibile su La7: “No, mi rifiuto”, ha detto no alla richiesta del conduttore

Pioggia di rifiuti verso La7. La rete nei guai dopo le polemiche sulle ospitate di alcuni esponenti russi, è scattata la rivolta.

La7 logo
La7 logo (Rete televisiva)

Ma che cosa sta succedendo a La7? I vertici della rete televisiva stanno cominciando a tremare, scatta la rivolta degli ospiti in TV.

Nelle ultime settimane a La7 é stato un disastro dopo l’altro a causa delle scelte di alcuni conduttori di programmi. La questione è davvero spinosa e riguarda gli ospiti russi invitati in particolare nei Talk Show politici e di attualità di La7. Lilli Gruber, Corrado Formigli, Massimo Giletti, Myrta Merlino sono direttamente coinvolti in questa polemica ma continuano per la loro strada.

Proprio per garantire il pluralismo delle voci e delle opinioni e per allontanare l’accusa di censura, questi conduttori stanno continuando ad invitare vari esponenti russi, politici e giornalisti, che però farebbero esclusivamente propaganda, secondo il parere del pubblico.
Sono proprio gli spettatori ad essere indignati in alcuni casi davanti a certi interventi anche sgarbati e offensivi, ai quali sembra che qualcuno nelle ultime ore si sia volutamente sottratto, rifiutando l’invito di La7.

La7: scatta la rivolta degli ospiti in tv

Andrea Gilli
Andrea Gilli (La7 screenshot)

Il rifiuto clamoroso arriva da Andrea Gilli che tramite il suo profilo ufficiale Twitter afferma: “No, mi rifiuto”.

Andrea Gilli rifiuta l’invito di Giovanni Floris e col senno di poi, non ha avuto tutti i torti. La giornalista con la quale non avrebbe voluto interagire Nadana Fridrikhson ha fatto indispettire non poco anche il conduttore. Poche ore fa arriva anche una nota di Enrico Mentana che precisa: “Nel mio Tg mai nessun sostenitore dell’invasione russa”.

La7 potrebbe finire nei guai se qualcuno seguisse le orme di Gilli e iniziassero in tanti a rifiutare di intervenire ospiti nei programmi di punta della rete. Così per assurdo i conduttori potrebbero ritrovarsi da soli proprio con gli esponenti russi e addio al pluralismo.

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